Il Talismano del Potere by Licia Troisi

Il Talismano del Potere by Licia Troisi

autore:Licia Troisi [Troisi, Licia]
La lingua: ita
Format: epub
ISBN: 9788804537083
editore: Mondadori


Trasportarono Galla nella sua tenda. Era ancora vivo, quando l'avevano trovato sul campo. Chiamarono un paio di sacerdoti e la stessa Soana, ma tutti assunsero un'espressione addolorata non appena videro lo squarcio che Deinoforo gli aveva aperto sul ventre.

Il re per buona parte della notte si agitò nel delirio e urlò per il dolore.

«Uccidetelo! Che qualcuno lo uccida e vendichi Astrea!» gridava nei pochi momenti di lucidità.

Poi venne l'immobilità delle ultime fasi dell'agonia, il respiro si fece un rantolo e infine ci furono solo freddo e silenzio.

Ido era rimasto fuori dalla tenda. Aveva smesso di piovere e il campo era coperto di fango.

«La Terra dell'Acqua non ha più un re» disse laconico Nelgar, quando uscì dall'ultima dimora di Galla.

Ido si coprì il volto con la mano. Dopo Astrea, Galla. Non c'era più nessuno a governare quel piccolo regno, ormai schiacciato contro i Monti del Sole. Si erano ripromessi di aiutare il re, di proteggerlo, e invece l'avevano lasciato solo, in balia della propria follia.

Non puoi fermare un uomo disperato.

Già, forse era vero, ma loro non ci avevano nemmeno provato. Ido non sospettava che Galla in quella battaglia avesse il suo identico obiettivo. Erano stati alle calcagna dello stesso uomo. Eppure era così semplice da capire.

Lo gnomo strinse i pugni e ripensò alle ultime parole di Galla.

Lo ucciderò io per te, domani, e tu e tua moglie avrete finalmente pace.

Prima di ritirarsi, Ido passò in rassegna le sue truppe. Non avevano avuto più di una ventina di perdite, per la maggior parte ragazzi.

Non ebbe molto da dire loro. Li elogiò per come si erano comportati, ma era abbattuto e ancor meno incline alla parlantina del solito. Quindi raggiunse la sua tenda e si coricò. L'indomani la battaglia sarebbe ripresa presto e aveva bisogno di riposo.

Ma non riuscì ad addormentarsi. Pensava a Deinoforo, al suo assurdo codice d'onore. Il Cavaliere era andato da Nelgar con la spada nel fodero e gli aveva chiesto una tregua per un nemico caduto.

Un gesto di pietà inaspettato. Gli tornarono alla mente le urla del re morente. In fondo al cuore si sentiva vicino a quel re bambino, erano accomunati dal medesimo odio. Avevano cercato lo stesso nemico nel mezzo della battaglia. Galla l'aveva trovato, e per questo era morto. Era l'ennesimo innocente trucidato.

"Uccidetelo! Che qualcuno lo uccida e vendichi Astrea!"

Quelle parole di Galla erano rivolte a lui. Aveva sbagliato a non attaccare Deinoforo, a perdere tempo dietro ai fantasmi e ai fammin. Avrebbe dovuto gettarsi subito sul Cavaliere di Drago Nero, senza esitare. L'indomani non avrebbe commesso lo stesso errore. Solo con quel pensiero riuscì ad assopirsi, mentre fuori la pioggia ricominciava a bagnare il campo.



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